APPARTENERE: la Forza della Comunità
Mesi di isolamento hanno inasprito una diffusa crisi preesistente, quella della solitudine, che rappresenta una minaccia altrettanto grave per la salute pubblica. Questo suscita in molti un chiaro desiderio di comunità. C’è qualcosa dentro ognuno di noi che aspira disperatamente ad un senso di appartenenza. Il Buddha ci insegna che dei buoni compagni spirituali sono tutto per una vita sacra. Ci incoraggia a trovare rifugio nella comunità del Sangha. Esploreremo la forza della comunità e la relativa responsabilità che deriva dal comprendere la nostra interdipendenza e che include il sostegno dell’equità tra le persone, la simbiosi con altre specie e la sostenibilità del pianeta.
Questo programma è offerto gratuitamente da Upaya Zen Center, in inglese e con traduzione simultanea gratuita in italiano offerta da The Mindful Cloud.
Siamo lieti di condividere la registrazione dell’evento, con traduzione simultanea in italiano, e alcuni brani citati da Frank e Joan.
Sentiti libero di condividere il link con chi pensi potrebbe essere interessato e iscriviti al canale Youtube per ricevere comunicazione sulle prossime pubblicazioni di video.
“Autoritratto” di David Whyte |
Non mi interessa se c’è un solo Dio o molti dei. |
Voglio sapere se appartieni – o ti senti abbandonato; se conosci la disperazione o puoi vederla negli altri. |
Voglio sapere se sei pronto a vivere nel mondo con il suo duro bisogno di cambiarti; se puoi guardare indietro con occhi fermi dicendo “questo è il mio posto” |
Voglio sapere se sai come scioglierti in quel calore feroce del vivere cadendo verso il centro del tuo desiderio. |
Voglio sapere se sei disposto a vivere giorno per giorno con le conseguenze dell’amore e l’amara passione indesiderata della tua sicura sconfitta. |
Mi è stato detto che in quell’abbraccio feroce anche gli dei parlano di Dio. |
“You Belong” di Sebene Selassie
(Frank ha fatto diversi riferimenti a questo libro appena pubblicato, senza citazioni specifiche)
Da “The Silent Pulse” di George Leonard
Il microscopio a scansione elettronica, con la capacità di ingrandire diverse volte, ci porta in un regno che ha l’aspetto del mare… Man mano che l’ingrandimento aumenta, la carne comincia a dissolversi. |
La fibra muscolare assume un aspetto cristallino. |
Possiamo vedere che è fatta di lunghe molecole a spirale in serie ordinata. |
E tutte queste molecole ondeggiano come grano al vento, collegate tra loro e tenute al loro posto da onde invisibili che pulsano molte migliaia di miliardi di volte al secondo. |
E di cosa sono fatte le molecole? |
Man mano che ci avviciniamo, possiamo vedere gli atomi, le minuscole sfere oscure che danzano intorno alle loro posizioni fisse nella mischia, a volte cambiando posizione con i loro partner in ritmi perfetti. |
E ora ci concentriamo su uno degli atomi: una nuvola di elettroni vela leggermente il suo interno. |
Ci avviciniamo, aumentando l’ingrandimento. |
Il guscio si dissolve e guardiamo all’interno per trovarci… Nulla. |
Da qualche parte, in quel vuoto che conosciamo, c’è un nucleo. |
Esaminiamo lo spazio, eccolo lì: |
un piccolo puntino. |
Finalmente abbiamo scoperto qualcosa di duro e solido, un punto di riferimento. |
Ma no! |
Man mano che ci avviciniamo al nucleo, anch’esso comincia a dissolversi. |
Anch’esso non è altro che un campo oscillante, onde di ritmo. |
All’interno del nucleo ci sono altri campi organizzati “protoni, neutroni, anche particelle più piccole. |
Ognuno di questi, al nostro avvicinarsi, si dissolve anch’esso in puro ritmo. |
Di cosa è fatto il mondo? |
È fatto di vuoto e di ritmo. |
Nel cuore ultimo del corpo, del mondo, dell’universo, non c’è sostanza. |
C’è solo la danza. |
Leave A Comment