COS’E’ LA MINDFULNESS?
La Mindfulness è stata definita in molti modi leggermente diversi tra loro, nel corso dei secoli e a seconda di cultura, epoca e provenienza, ma che si faccia riferimento ai testi buddisti o ai corsi contemporanei in ambito aziendale, l’essenza resta la stessa. Ciò che è davvero importante è che la Mindfulness è una caratteristica innata con cui nasciamo e che tendiamo a sopprimere a causa dello stile di vita che conduciamo. Ma, proprio come il respiro, è sempre presente e possiamo sempre tornarci, e proprio come qualsiasi muscolo, può essere rafforzata con la pratica.
Segue una breve selezione delle definizioni offerte da diverse figure contemporanee che lavorano in ambito di Mindfulness in vari contesti.

Definisco la Mindfulness in maniera operativa come la consapevolezza che emerge prestando attenzione, con intenzione, nel momento presente e senza giudizio.
(J. Kabat-Zinn,Vivere momento per momento – fondatore del “movimento” della Mindfulness in Occidente)

Un leader consapevole incarna la sua presenza di leadership coltivando focalizzazione, chiarezza e compassione al servizio degli altri.
(J. Marturano, Finding the Space to Lead – ex dirigente aziendale, direttrice dell’istituto di leadership consapevole)

Mindfulness significa essere in grado di portare una consapevolezza diretta e sincera a ciò che stai facendo, mentre lo stai facendo: essere in grado di sintonizzarti con ciò che accade nel corpo e nel mondo esterno, momento per momento.
(J. Teasdale-M. Williams-Z. Segal, The Mindful Way Workbook – applicazione della Mindfulness in ambito psicologico, per prevenire stati di depressione e ansia)

Mindfulness significa prestare attenzione, qui e ora, con gentilezza e curiosità, per consentirci di scegliere come comportarci.
(A. Saltzman, A Still Quiet Place – A Mindfulness Program for Teaching Children and Adolescents to Ease Stress and Difficult Emotions – programma di Mindfulness per insegnare a bambini e adolescenti a mitigare lo stress e le emozioni difficili)

A CHI E’ RIVOLTA LA MINDFULNESS?
La Mindfulness oggi viene offerta a diverse tipologie di persone e in contesti variegati: a scuola, a lavoro, in centri yoga, ma anche all’interno delle forze dell’ordine e in ambito militare, negli ospedali (soprattutto nel Regno Unito e negli USA) e così via. Anche se si è trovato utile far convergere nello stesso corso partecipanti con storie diverse (ad esempio persone che soffrono di dolori cronici, altre con problemi di depressione o ansia, altre ancora stressate dal lavoro e così via), è utile anche trattare in maniera specifica le esigenze di gruppi omogenei. In particolare, sono stati sviluppati programmi specifici per i bambini e gli adolescenti, che usano un linguaggio e un formato leggermente diversi, sebbene i principi su cui si fondano siano esattamente gli stessi.
Eppure…non c’è bisogno di essere “ammalati” per praticare, poiché riappropriarci delle nostre risorse innate è qualcosa di benefico per chiunque di noi e contribuisce al nostro benessere. Inoltre, come scrive Jon Kabat-Zinn, nessuno di noi è “rotto” e necessita di essere “aggiustato”, e ciascuno di noi ha in sé molto più di “giusto” che di “sbagliato”.

COSA DEVO FARE PER PRATICARE?
In linea con i principi fondanti della Mindfulness, non c’è bisogno di nessuna attrezzatura specifica per praticare. Si consiglia di indossare abiti comodi, che ci consentano di stare seduti per un po’ o di fare dei movimenti dolci. A seconda della nostra flessibilità o delle nostre preferenze, possiamo sederci su una sedia normale o sul pavimento – su un tappetino, un panchetto per la meditazione o un cuscino. Ma per alcuni esercizi di Mindfulness, basta persino il sedile di un autobus – non è certo l’attrezzatura ad essere importante!
Ciò che invece è fondamentale è il nostro atteggiamento: se possibile, manteniamo la “mente del principiante”, ovvero un atteggiamento curioso, ma gentile e non giudicante, aperto a qualunque cosa emerga – anche quando vorremmo che le cose fossero diverse.
Ancora una volta, è parte integrante di ciò che la Mindfulness ci insegna e ci invita a praticare, e non va considerata un prerequisito.

COS’E’ L’MBSR?
Si rimanda alla pagina dedicata all’MBSR per maggiori informazioni.

ESISTONO RISCHI ASSOCIATI ALLA PRATICA DELLA MINDFULNESS?
Uno dei principi alla base della Mindfulness è il cosiddetto self-care, il prendersi cura di sé, perciò l’intenzione non è di cercare di forzare troppo i nostri limiti, ma piuttosto di esplorarli con gentilezza. Eppure questo viaggio all’interno dei meccanismi ricorrenti nella nostra mente e nel nostro corpo a volte potrebbe turbarci a volte, soprattutto all’inizio. Come con tutte le altre attività che in cui dobbiamo esercitarci, la Mindfulness richiede pazienza, disciplina e gentilezza, per far fronte ai possibili momenti di frustrazione, scarsa motivazione, impazienza o persino un po’ di angoscia nel vedere più chiaramente ciò che è all’interno della nostra mente.
E’ pertanto fondamentale, se soffriamo di disturbi psicologici gravi, essere sostenuti da uno specialista lungo il nostro “cammino di consapevolezza”: l’insegnante di Mindfulness non è, il più delle volte, uno psicoterapeuta, e il suo lavoro , quando necessario, dovrebbe essere idealmente integrato da una figura medica.

ESISTONO RICERCHE COMPROVANTI I BENEFICI DELLA MINDFULNESS/DEL PROTOCOLLO MBSR?
Quando, alla fine degli anni Settanta, JKZ introdusse il suo programma, non si aspettava che avrebbe riscosso tanto successo, e le prove della sua efficacia consistevano principalmente nelle reazioni e nei commenti dei partecipanti. Oggi abbiamo la fortuna di disporre di innumerevoli e sempre più dettagliate ricerche effettuate in ambito medico-scientifico, basate su scoperte relativamente recenti mediante le neuroimmagini, quali la neuroplasticità. Nonostante si tratti di un campo di ricerca molto giovane e vi sia ancora molto da studiare, l’impatto della Mindfulness su alcune parti del cervello e sulle relative reazioni è ormai indubbio, e descritto dettagliatemente in molti studi scientifici. Una delle figure attualmente più attive e note in questo settore, che studia approfonditamente l’argomento e ha avviato diversi programmi, in particolare per affrontare le dipendenze, è Judson Brewer. Parte del suo lavoro è presentato, assieme a molte altre ricerche, nella sezione “Science” di CfM Home, la piattaforma comunitaria lanciata dal Center for Mindfulness (University of Massachusetts), fondato da JKZ.